That’s Napoli Show alla serata inaugurale di Casa Sanremo
That’s Napoli Show sbarca Casa Sanremo. Domenica 3 febbraio, alle 18, al Palafiori di Sanremo, taglio del nastro del patron Vincenzo Russolillo, che sul palco della Lounge ha invitato il coro di Napoli, nato dal progetto musicale ideato e diretto dal maestro Carlo Morelli.
Ventidue voci e una band composta da quattro musicisti, tutti under 35, tutti diretti dal maestro Carlo Morelli, che con That’s Napoli Live Show ha dato una lettura molto originale e ben riuscita alla musica live, intrecciando il grande patrimonio della canzone napoletana di ieri e di oggi con grandi successi pop dance internazionali.
Capita, così, che John Lennon con “Imagine” incroci Pino Daniele e la sua “Napule è” in uno straordinario mash up, che diventa solo una delle tante chicche messe in un repertorio di 16 brani, eseguiti da voci divise su quattro corde: soprano, mezzosoprano, tenore, basso. Un’ora e mezza di show. Una carica di energia che vince nelle sperimentazioni, in cui, si ritrovano insieme, magistralmente intrecciate, “Tammurriata nera” e “Eye of the tiger” dei Survivor, “’O surdato ‘nnammurato” e “Roxanne” dei Police, “Comme facette mammeta” e “Hit the road jack!” di Ray Charles, “’O Sarracino” e “I will survive” di Gloria Gaynor, “Reginella”, “I want to break free” dei Queen e “Dancing Queen” degli Abba, “Luna Rossa” e “Mas Que Nada” di Sergio Mendes. Insieme alle voci, piano, chitarra, basso e batteria. E l’alchimia di successo si completa con il maestro Carlo Morelli, che diventa parte integrante dello spettacolo, nel suo modo davvero unico e esemplare di dirigere. “Dirigere il coro è emozionante, esaltante e affascinante – racconta il maestro Morelli –. Sono rapito dalle note. Ecco perché la mia direzione è sempre in levare. Tra me e il coro si crea un feeling tale da renderlo il mio prolungamento musicale. È come quando si suona uno strumento: dallo strumento esce la musica di chi lo suona; dalla loro voce esce la mia voce. Il coro diventa me stesso moltiplicato. A ogni movimento che scandisco c’è una reazione puntuale e precisa. Il risultato è un’esplosione di energia, che arriva diretta al pubblico, coinvolgendolo e rendendolo protagonista di una performance davvero unica”.
That’s Napoli Show, è presente stabilmente presso la Chiesa di San Potito, che spunta nel dedalo dei quartieri antichi, in via Salvatore Tommasi 1 (nei pressi del Museo Archeologico). E dal prossimo maggio, troverà dimora tra l’altro presso Teatro Tasso di Sorrento.
Il progetto che nasce con un’idea è molto ambiziosa, diventare un punto di riferimento per turisti in città , così come accade a Broadway, diventare uno spettacolo permanente 8 mesi all’anno. Una dimora fissa, certo, ma anche immaginare di diventare ambasciatore nel mondo di tutto quanto di bello, artisticamente e storicamente rilevante abbia da raccontare la città di Napoli.
Ha la sua dimora fissa, dunque, That’s Napoli Live Show, ma ama anche viaggiare. Nel rispetto della vocazione, che ha nel suo nome “That’s Napoli” (“Questa è Napoli”), a porsi come ambasciatore di tutto quanto di bello, storico, artistico e importante la città all’ombra del Vesuvio ha da raccontare.