Stomp in scena al Teatro Bellini tra infiniti applausi
Stomp arriva a Napoli, al Teatro Bellini, tra l’attesa di uno spettacolo che da anni ormai rappresenta una delle più piacevoli e sperimentali operazioni teatrali degli ultimi anni, oltre che una combinazione di successo tra musica, coreografia, scenografia ed estro, tanto, tanto estro.
“Percussioni, movimento e visual comedy”, recita la presentazione dello show. Per i ragazzi di Brighton, in scena dal 1991, ormai marchio di fabbrica. Pionieri di una certa concezione di teatro, di intrattenimento, di performance artistica.
Stomp piace perchè travolte, perchè prende, perchè stravolte il concetto della visione artistiche che il più delle volte tende a manifestarsi in chi considera “teatro” soltanto una certa forma rappresentativa, escludendo a priori svariate altre forme espressive, in scena, anche e sopratutto nei teatri d’ogni dove.
Stomp richiama puntualmente migliaia di persone perchè audace e minuziosamente esaustivo in quella che è la visione scenica dello show, oltre chiaramente all’impeccabilità delle esibizioni vere e proprie. Si detta il tempo e si fa musica con un manico di scopa, con un dito o battendo sul pavimento il piede. Si fa musica con gli occhi, con una smorfia del viso o con un cenno della mano. Si fa musica e si fa show con il corpo che diventa strumento comunicativo, che si protrae fino ad offrirsi allo spettatore come motore dello spettacolo.
Tra il 1991 e il 1994, il cast originale di STOMP si è esibito sui grandi palcoscenici di tutto il mondo, da Hong Kong e Barcellona a Dublino e Sydney. La tournèe è culminata nella stagione (con un “tutto esaurito”) al Sadler’s Wells Theatre di Londra, nel Gennaio 1994, durante la quale STOMP riceve la nomination all’Olivier Award per miglior spettacolo e vince per migliore coreografia tra gli spettacoli del West End. Nel 1993 arriva per la prima volta in Italia al Teatro Palamostre di Udine.
Da allora, un successo dopo l’altro, a confermare l’assoluta originalità e peculiarità artistica di un gruppo che tra l’altro ha fatto anche dell’improvvisazione e del “dialogo” continuo con il pubblico l’ennesimo marchio di fabbrica di uno show entrato ormai di diritto nell’olimpo del teatro contemporaneo. Uno show tanto apparentemente semplice, quanto incredibilmente complesso. Stomp, è tutto questo, musica, arte, teatro. E gli applausi, cosi come immaginabile, dopo pochi minuti, prendono il posto della musica, ed è cosi, in crescendo, fino alla fine.