I vicoli bui della mente umana in “Stoccolma”, in scena al Tram di Napoli

Una scena spoglia, ricca della carica mentale di chi ha dato sfogo alle proprie inquietanti proiezioni mentali. Il resto è puro teatro.

Stoccolma

In scena, al Teatro Tram di Napoli, un interessante rappresentazione, opera della visione e dello sguardo mai banale di Antonio Mocciola. In scena Antonio De Rosa e Antonio Ciorfito danno vito a un intenso scontro, non alla pari tra uno studente e il suo professore, responsabile quest’ultimo, di aver in qualche modo “tappato le ali” del primo. Un rapimento, la rappresentazione stessa della condizione che dal gesto ne deriva. Una amaro spunto, una profonda riflessione e un interminabile viaggio tra le vie buie della mente umana.

Lo spettacolo Stoccolma appare inizialmente come la sintetica immagine di un thriller d’autore – spiega lo stesso Antonio Mocciola –  dove primeggia l’affermazione di uno spirito di rassegnazione e di rinuncia al vero . Il rosso desiderio di vendetta. L’intimo dolore e l’insana paura di non essere all’altezza, accecano la ratio e la sensibilità di un animo giovane, gettando un’ombra funesta sulla verità e la bellezza, connaturate nella sua stessa esistenza”.

Finalista del premio drammaturgia Carlo Annoni 2021, Stoccolma, diretto dall’altrettanto diretto e lucido sguardo di Maria Verde propone un inedito scenario, un piano sovvertito in cui ruoli e posizioni si mescolano in un morboso e certo anomalo approccio. Le reazioni, nella mente di chi assiste allo spettacolo, sono molteplici. Proteggere la propria anima, ciò che si ha dentro, quello che non sempre si mostra. Proteggere quello che a volte diventa scudo contro il mondo intero.
Il necessario strumento dell’arte, del teatro, di quelle urla, nei vicoli asettici della vita. Il palco come momento di assoluto confronto con il pubblico con chi attende o cerca una risposta, di chi si guarda intorno e spesso non trova le parole, chi obbedisce, rassegnato a una logica che non gli appartiene, incomprensibile e perversa.