“Prendi il copione e scappa”, storia di fratelli e di teatro, in scena al Teatro Ateneo di Casoria
Quattro fratelli, tutti e quatto attori, un padre, autore teatrale, ed una preziosa eredità, un copione. “ Prendi il copione e scappa” di Maurizio Capuano e Antonio Prestieri in scena il 2 e il 3 maggio al Teatro Ateneo di Casoria,con la regia di Giovanni Merano, è la storia dei fratelli Campese, attori, figli del grande autore e attore Oreste. Impantanati, professionalmente, dalla volontà di eguagliare i numerosi successi artistici del defunto genitore. La causa di tutto ciò? La volontà, in punto di morte del buon Oreste, di bruciare tutte le copie dei suoi testi. Nel corso degli anni, quindi, il ruolo di autore viene ricoperto dal primogenito Arcibaldo, ma i risultati si rivelano devastanti. Fino al giorno in cui la madre dei quattro, Michela, non consegna loro una valigetta, e l’enigma di una strana combinazione di lettere, da scovare risolvendo una curiosa filastrocca. All’interno della valigia, probabilmente, l’ultimo, e il più comico, testo del padre. Il resto..? tutto da vedere.
“Prendi il copione e scappa – spiega Giovanni Merano – è una commedia ironica e divertente, racconta i giorni dispari dei fratelli Campese, figli d’arte, le cui opere, a differenza di quelle paterne, non sono per nulla degne d’essere rappresentate. I giorni dispari – continua – sono quelli difficili, che via via si arricchiscono delle inquietudini del vivere quotidiano nella società, dell’incomprensione tra parenti, anzi tra figli, prima, e soprattutto fratelli, che avranno a che fare con una scioccante eredità. Quattro piccoli teatranti – incalza – dalla piccola cultura, dalla piccola esperienza finiranno quasi per ammazzarsi, fra le risate, …quasi si scanneranno comm’e ggenerale d’ Alessandro Magno, pur di ottenere successo, eppure, in questa miseria scriveranno le pagine più belle della loro vita,dietro un velo melò si nasconde un finale che crediamo importante, di un teatro che guarda alla realtà per aiutare a capire le sue contraddizioni. Di un teatro unito – conclude – che, insieme ad un impegno dello Stato a favore dell’arte, possa migliorare le condizioni di vita di chi lo guarda, di chi lo fa, di chi lo vive”. Protagonisti in scena, nel dar vita al curioso racconto dei fratelli Campese, Fabio Balsamo, Riccardo Citro, Francesco Saverio Esposito, Pasquale Scognamiglio, Serena Pisa, Francesco Romano e Marco Vuolo. Scene, di Anna Seno, costumi, di Federica Amato, musiche di Francesco Ruoppolo e grafica, di Clelia Bove.