Paolo Fresu ed il Devil Quartet, tra jazz e magia al Napoli Jazz Winter 2018

 

 

Un viaggio musicale, tra paesi, popoli e tracce di vita. Un viaggio di condivisione, tra esperienze vissute e fughe della mente. Paolo Fresu, il Devil Quartet, ed un viaggio, è il caso di dirlo, che dura ormai da più di dieci anni. In scena lo scorso 23 Febbraio, al Teatro Delle Palme di Napoli, per il “Napoli Jazz Winter 2018”, tra l’altro in tour, “Carpe Diem” il suo nome, ed è tutto dire. Paolo Fresu – tromba, flicorno, effetti, Bebo Ferra – chitarra, Paolino Dalla Porta – contrabbasso e Stefano Bagnoli – batteria. Jazz, rock, ed anche qualcos’altro, tracce del nuovo album “Desertico”, ma anche di “Stanley Music” , tracce di musica e d’amore, per una passione assolutamente pura ed incontrollabile. Sul palco, un po’ band, un po’ occasionale incontro tra grandi musicisti. Quando l’anima parte, le dita, il fiato, il ritmo rincorrono, ma il gioco su quel palco, si fa davvero duro. Stefano Bagnoli e le sue spazzole, o al massimo mani nude, Fresu e la sua tromba, con e senza sordina, o il filocorno, marchio di fabbrica insomma. Il jazz, sembra lontano dalla tradizione, quasi meditterraneo, dinamico, poco incalanato nei binari del classico, se classico può dirsi. E poi la chitarra, il contrabbasso e gli effetti, e la generale sensazione di trovarsi nel vivo di una jam session, in uno di quei jazz club, carichi di musica e bei momenti. Poi la dedica, all’amico, trombettista, Giuliano Libano, volato via lo scorso anno, con un pezzo, che porta il suo nome, probabilmente l’unico momento in cui sembra materealizzarsi sul palco quell’anima, a stelle e strisce, nel jazz, tratto assolutamente inconfondibile. Un indimenticabile incontro, di musica, di condivisione insomma. Fresu dispone le tracce, indica la via da seguire, la strada della musica, dell’anima che vibra, e poi tutti insieme a percorrerla. Alla testa, a turno, un po tutti, per un viaggio, di gusti e qualità indiscutibili, decisamente imperdibile.