“Musicanti” al Teatro Palapartenope di Napoli, emozione e voce, nel nome di Pino Daniele
Il Musical “Musicanti” debutta alTeatro Palapartenope di Napoli, tra parole, emozioni, ed il ricordo di un’artista troppo duro da sopportare.
Pochi minuti all’esordio, al Teatro Palapartenope di Napoli,del tanto atteso evento, un musica, la cui colonna sonora è interamente ispirata dalla musica e dai testi di un’artista, ancora troppo vicino per esser considerato irrimediabilmente lontano.
Stessa città, stesso luogo, dell’ultimo live, con gli amici di sempre, quei musicisti che hanno raccontato Napoli, come prima nessuno mai. Gli anni delle contestazioni, della controcultura, della sperimentazione, dell’identità a volte rifondata.
“Musicanti”, il musica, inizia da li. Tanta gente, tanta emozione, e l’attesa per un’esperienza unica nel suo genere, almeno finore, di certo mai proposta, dall’addio a Pino Daniele, in questo modo, con progetto assolutamente valido e la volontà di omaggiare l’arstista, la storia e la città.
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“Musicanti” è la storia di Antonio, emigrato da bambino in un’altra città, orfano, e custode di un rancore verso Napoli, radicato e forse specchio di vita. Dovrà tornarci, da grande nell’odiata città, ma sarà tutto diverso, tutto nuovo, tutto da scoprire, tutto da ricordare, forse per sempre.
Un immobile in eredità, da quel padre mai conosciuto, ed ecco mettersi in moto la storia che cambierà la vita del ragazzo. Che gli darà la voglia di continuare a sentirsi napoletano, che gli aprirà le porte verso nuove esperienze, e magari l’amore.
Ed ancora, tra un dialogo e l’altro, note e parole, energia che tocca l’anima. In scena gli attori eseguono alla perfezione testi a volte davvero complessi, i musicisti impeccabili ai propri strumenti riescono a creare un’atmosfera che da troppo tempo, forse, la città cercava. La storia prova ad entrare nell’animo dello spettatore, ci riesce se proviamo ad isolare dal progetto iniziale la possibilità di rievocare ambientazioni, stati d’animo e colori di una città e di un’artista che quella città ha provato a scuotere, a mettere allo specchio, a ridipinger e rivalutare.
Ci riesce la storia, se pensiamo al prodotto, ottimo nel suo insieme, dalla bravura degli artisti in scena tutti, alla cura delle scenografie , delle luci ed alla realizzazione di un evento, tanto atteso e giustamente gratificato dall’affetto del pubblico, presente emozionato. La città, di Antonio, dei suoi amici, del suo possile amore, è misteriosa e disincantata, ingiusta e meravigliosa, e quelle note, quelle parole, sempre loro, restituiscono un pezzettino d’anima, che qualcun altro aveva inteso di raccontare. “Musicanti”, è qualcosa che vale la pensa d’essere vissuto, raccontato, analizzato.
E’ qualcosa di intenso, immaginato, inteso e realizzato rispettando la storia di un’artista che non andrà mai via, che sarà li, per sempre, accanto alla città, accanto alle sue paure ed a quell’anima, violata e maltrattata, che cerca riscatto ma anche profondo rispetto. Il rispetto di chi non dimentica, di chi si ferma a guardarsi indietro, di chi è disposto a riflettere, a cercare dentro di si, a raccontare la verità.