Moses Pendleton e i Momix, in “Alchemy”, danza e magia, al Teatro Bellini di Napoli

Ad ispirare l’immaginazione del mago della danza, Moses Pendleton, è questa volta l’eterna ricerca dell’oro segreto che vive nel profondo della nostra essenza, rivelato solo dagli uomini capaci di scrutare il mondo con occhi creativi. I Momix, in scena al Teatro Bellini di Napoli, fino al prossimo 15 Febbraio, raccontano e ispirano attraverso la meravigliosa arte portata in dote, tessono con garbo l’onirica visione dell’essere, attraverso squarci di danza, musica, poesia. Pendleton la intitola “Alchemy””, che tratta dell’arte dell’alchimia, e dell’alchimia dell’arte. È uno spettacolo multimediale realizzato dai suoi superbi ballerini, un lavoro pieno di fantasia, di ironia, di bellezza, di mistero. Nelle parole di W.B.Yeats, poeta, drammaturgo, irlandese, trova spunto la più recente impresa del coreografo statunitense, fedele allo spirito di innovazione che da sempre accompagna la sua celebre compagnia, per accostare la costante ricerca della danza a quella degli “…innumerevoli alchimisti divini, che lavorassero continuamente a trasformare il piombo in oro, la stanchezza in estasi, i corpi in anime, la tenebra in Dio; e di fronte alla loro opera perfetta avvertii il peso della mia condizione di mortale, e invocai a gran voce, come tanti altri sognatori e letterati di questa nostra età hanno invocato, la nascita di quella raffinata bellezza spirituale che sola potrebbe sollevare e rapire anime gravate di tanti sogni.” Miscelando le sostanze base nei loro alambicchi e nelle loro fornaci, gli antichi alchimisti cercavano l’elisir di lunga vita o la formula dell’oro. “Proprio così Pendleton, che in “Bothanica” evocava un meraviglioso viaggio attraverso le stagioni dell’anno, in “Alchemy”” ci svela i segreti dei quattro elementi primordiali – terra, aria, fuoco, acqua – per creare uno spettacolo che sprigiona arcane suggestioni e ci attira in una dimensione surreale”. Il palco è un concetto astratto, apice d’arte e rappresentazione, dove loro, i Momix, disegnano un’immagine, un idea, ispirano illusioni e stupiti sospiri, e danzano, come sempre, come mai, come fosse inebriante magia.