“Liturgia zero” di Valery Fokin, in scena al Teatro San Carlo di Napoli
Tra gli appuntamenti più attesi della stagione teatrale nazionale, debutta nell’imponente cornice del Teatro San Carlo di Napoli, “Liturgia Zero”, con le regia di Valery Fokin, tratto dal romanzo “Il giocatore” di Fedor Dostoevskij, su adattamento teatrale dello stesso Fokin e di Alexander Zavyalov. Le vicende di Aleksej Ivanovic, perduto tra gioco e amore, tra vita e morte. In scena, diciannove attori accompagnati da sei musicisti per le musiche originali di Alexander Bakshi, diretti da Ivan Blagoder. Ennesima esperienza per Fokin con l’opera di Dostoevskij, dopo le rappresentazioni di “La moglie altrui e il marito sotto il letto”, “Memorie dal sottosuolo”, “Bobok” e “Il Sosia”. “Liturgia Zero”, che debutta nel 2012 al Teatro Alexandrinsky di San Pietroburgo e dell’autore russo, risulta essere assolutamente tra le più pungenti ed efficaci, composta in soli ventotto giorni per far fronte a debiti di gioco. L’uomo sopraffatto dal gioco, e dai giorni. Il gioco, in questo caso la roulette, severo arbitro di un’esistenza sempre al limite del baratro. La roulette, in scena, grazie alla lucida maestria di Fokin, che trasforma l’uomo in mezzo, in fonte della felicità, o dell’immane fallimento. L’uomo si fonde con il gioco, diviene con esso tutt’uno, in un rapporto tanto morboso quanto affascinante. “Liturgia zero” è tutto questo. Un ‘immagine forte e definita di uno squarcio di secolo, di Russia, di vita.