“Le follie di Don Fausto” di Vittorio Passaro in scena al Teatro Tram di Napoli
Il teatro, antidoto contro la pazzia, questo, sembrerebbe essere il tema princioale di “Le follie di Don Fausto”, scritto e diretto da Vittorio Passaro, con Rossella Amato, Orazio Cerino, Vittorio Passaro, Francesco Saverio Esposito, Simona Pipolo e Francesco Rivieccio in scena questo fine settimana al Teatro Tram di Napoli. Lo spettacolo, al suo debutto ufficiale, , è prodotto dalla Compagnia MiST (Movimento in-Stabile di Tradizione), nata dalla volontà di un gruppo di giovani attori, drammaturghi e registi di mantenere viva la tradizione teatrale.
Un giovane medico che ha in cura quattro pazienti; un giovane che vede la vita a modo suo, con un pizzico di poesia e un goccio di follia. Così come l’omonimo protagonista de “La tragica storia del Dottor Faust” di Marlowe e come il “Faust” di Goethe, parodiati a loro volta ne “Il Don Fausto” di Petito, così anche questo Don Fausto, con la sua estrema voglia di conoscenza e di condivisione della stessa, viene creduto pazzo.
Un gruppo di quattro medici anch’essi un po’ strambi, tentano di risanarlo dalla sua follia, con una tecnica innovativa: la teatro-terapia applicata miratamente alla follia specifica del paziente. Proveranno dunque a far rivivere a Fausto le stesse vicissitudini che subiscono gli omonimi creati dagli autori sopraelencati, facendogli così incontrare gli stessi svariati personaggi, ma ben più affini alla sua bizzarria.
Una commedia e tragedia – spiega Vittorio Passaro – in cinque atti, un prologo, un epilogo ed un siparietto, ognuno dei quali ha una propria arte “protettrice”. Se il prologo – continua l’autore – è sotto l’egida del mimo e della maschera, il primo atto si affida alla magia, il secondo alla musica e al canto, il terzo all’arte del teatro di figura e alla clownerie, il quarto alla pantomima, il quinto alla poesia e alla recitazione in versi.
Fra i vari atti – conclude Passaro – troveremo un coro un po’ particolare, ossia il tecnico dello stesso spettacolo, che tra un sistemar di oggetti e uno spostar di fari, condurrà gli spettatori attraverso le follie dei vari personaggi, creando così un unico luogo dove convivono più realtà, più mondi simultaneamente, così come in una litografia di Escher, dove il quesito e la domanda coesistono, ma che a seconda del punto di vista che si assume, ti viene rivelata una determinata realtà . Si è tentato di creare una commedia esilarante che pone l’accento su forti temi dell’ essere umano, in un clima quasi alla Tim Burton con personaggi contemporaneamente paradossali e concreti nelle loro follie.
Orari
venerdì e sabato ore 21.00
domenica ore 18.00