“Lacci”, dal romanzo di Domenico Starnone un’intensa rappresentazione in scena al Teatro Bellini di Napoli

 

 

Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza piú che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l’estensione del silenzio e il crescere dell’estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi?” “Lacci”, tratto dall’omonimo romanzo di  Domenico Starnone, in scena al “Teatro Bellini” di Napoli fino al prossimo 11 Dicembre, è un intreccio, profondo, soffocante, di attimi di vita, di coppia, di famiglia. Lui, oppresso, schiacciato dall’essere figura complementare di un disegno troppo frettoloso. Lei, irrimediabilmente dipendente dal suo uomo, dalle sue attenzioni, dal suo lavoro, da suo essere, schiava e vittima di ciò che le rende gradevole la vita. E poi i figli, ostaggi sofferenti di un egoismo sfrontato. Prodotto di una coppia, di un unione, che non sa produrre altro. Diretto abilmente da Armando Pugliese, capace di estremizzare ogni aspetto, tratto, angoscia, mentale dei protagonisti, efficace nella costruzione di un’atmosfera a tratti claustrofobica, necessaria, al fine dell’immediata comprensione, di ciò che avviene, in scena, e nelle vite dei protagonisti. Silvio Orlando, Roberto Nobile, Sergio Romano, Maria Laura Rondanini, Vanessa Scalera e Giacomo de Cataldo, raccontano di una vita, di una parte di vita, di un pensiero che si fa incessante tormento, di un uomo che sceglie di rovinare tutto per il suo bene, di una donna che non sceglie, e delle tante, troppe, assurde conseguenze.