“La Ballata delle acciughe”, Dario Vergassola presenta il suo ultimo libro al Teatro Diana di Napoli

Appuntamento a, “Teatro Diana” di Napoli, Domenica 1 Febbraio per la presentazione del nuovo libro di Dario Vergassola , “La Ballata delle acciughe” domenica 1 Febbraio, alle ore 11:30, nel foyer del teatro, nel consueto appuntamento “L’Incontri al Diana”. Introduce la giornalista radiofonica, Giuliana Galasso, letture, di Dario Vergassola.
La vicende del racconto, hanno luogo nella periferia di La Spezia al Bar Pavone, dove gli strani personaggi che lo frequentano hanno nulla da invidiare a quelli del bar di Guerre Stellari”. In questo microcosmo si riflettono tutti i pregi e difetti dell’umanità. Una giostra di personaggi originali, buffi, a volte ridicoli ma anche molto realisticamente vicini a ognuno di noi popola il racconto, con le loro paure, le loro piccole e grandi manie, i loro problemi quotidiani ed esistenziali. Come Lucio e Albè due cassintegrati che giocano la stessa partita a biliardo da anni senza mai arrivare a una fine, senza nessun perdente o vincitore. Ci sono anche Giulianone, detto scienziato che racconta di essere stato rapito dagli UFO, Gigi il barista, letto anche Gikipidia perché saccente o come il protagonista Gino, classico statale, sposato con una moglie e due figli. Il racconto gira intorno al viaggio di Gino che lo conduce da La Spezia fino in America, senza mai allontanarsi troppo dal bar in cui gli amici seguono e commentano le sue rocambolesche avventure. Il protagonista, in cui Vergassola si rispecchia, si fa trascinare dai ricordi tra il presente e il passato, alla ricerca dei frammenti di un’infanzia ormai lontana su cui si può solo ironizzare. Nella prefazione, un sunto, fedele di quello che è il marchio di fabbrica dell’autore, l’irriverente comunicità e la lucida ironia. “Mi chiamo Dario Vergassola e sono nato a La Spezia il 3 maggio 1957, toro ascendente bilancia. I miei genitori erano poverissimi, io continuo a essere povero e anche i miei figli lo saranno perché amo mantenere le tradizioni. Sono ansioso e ogni tanto depresso e credo di essere il più grande ipocondriaco della storia. Modestia a parte”.