Teatro alla deriva, al via la dodicesima edizione: intervista a Giovanni Meola
Uno degli appuntamenti più suggestivi e ormai celebri dell’estate. La rassegna teatrale “Teatro alla deriva”, giunge alla sua dodicesima edizione.
Ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, diretta per quel che riguarda la supervisione artistica dallo stesso Meola, la rassegna teatrale “Teatro alla deriva”, in programma alla Terme Stufe di Nerone dal prossimo 2 luglio, giunge alla sua dodicesima edizione. Quattro gli appuntamenti con il “teatro sulla zattera” nell’incantevole scenario di Bacoli.
Oltre alla data del 2 luglio, che vedrà in scena “Terra (cantata in dialetto pueteolano)”, dell’artista flegreo Pako Ioffredo, appuntamento per il 9 luglio con “Amleto (o Il Gioco del Suo teatro)”, di Giovanni Meola. Il 16 luglio, invece sarà la volta di “La bisbetica domata”, nel riadattamento di Chiara Vitiello e Franco Nappi.
Proprio Giovanni Meola, tra gli autori e registi più influenti ed applauditi del nostro contemporaneo artistico è il protagonista di una breve intervista che ci proietterà ancor di più in quelle che sono le basi e le visioni di una rassegna che ormai si può dire totalmente consolidata nei meccanismi teatrali attuali. Un contesto unico per una proposta artistica sempre di prim’ordine.
Dodicesima edizione di Teatro alla Deriva, un cartellone più che mai ricco di appuntamenti e di specifici percorsi artistici. Due testi classici della tradizione shakespeariana, un racconto che potremmo definire delle nostre parti, in cui trovare radici comuni e un testo contemporaneo dallo spiccato senso visionario. Cosa l’ha spinta a sostenere questo percorso artistico, in merito all’edizione che presto vedremo in scena?
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<<Ogni anno si impongono esigenze e possibilità differenti e il compito di un direttore artistico è di tenere le antenne dritte e cogliere il meglio che gira nell’aria. Quest’anno i quattro spettacoli da me selezionati sono legati da una stessa capacità di contenere una precisa anima drammatica ma con la potente valvola di sfogo di una risata che, in fondo, ci seppellirà tutti, come è giusto che sia. Alla fine, non sono i singoli testi o i singoli titoli a determinare una linea, ma come questi testi/spunti fanno germinare visioni e visioni teatrali nei registi e negli interpreti che poi vanno in scena>>.
Teatro alla Deriva ormai da anni offre al suo pubblico un elemento che contribuisce a rendere particolarmente suggestivo il tutto, e chiaramente faccio riferimento al contesto. L’immagine di un teatro galleggiante, che un po’ resiste e un po’ prova a proseguire la sua strada nonostante tutto, quanto è effettivamente linea guida in questo specifico progetto?
<<La nostra zattera è la nostra particolarità, un ‘segno’ che contraddistingue sia la location fisica, suggestiva e unica, come le Terme-Stufe di Nerone, che il panorama concettuale alla base di questa rassegna che un po’ resiste (da dodici anni) e un po’ prova a proseguire (speriamo per moltissimi altri). L’idea simbolica che rimanda il basculamento della zattera, cioè che il teatro sia il regno dell’instabilità, può forse spaventare qualcuno, ma allo stesso tempo stimola tanti altri, perché è solo attraversando difficoltà e squilibri che il teatro riesce davvero a creare e a dare vita a qualcosa che suggestioni e colpisca>>.
La rassegna si propone tra gli avvenimenti ormai rituali e imperdibili dell’anno, una idea che sempre di più sembra sposare il gradimento del pubblico, gradimento che chiaramente si basa anche sulla stessa proposta artistica, sempre di elevata qualità, e dalle specifiche connotazioni artistiche. Quali sono i progetti per il futuro? Cosa alimenterà, se già elemento vivo, la preparazione della prossima edizione?
<<Per il momento ci accingiamo ad affrontare questa edizione perché, com’è giusto che sia, non bisogna mai dare per scontato il successo di una manifestazione. Quindi, per ora lavoriamo intensamente su questa ma ovviamente l’attenzione è sempre rivolta verso il futuro, per cercare di fare sempre meglio quello che ci piace fare per questa rassegna. Il primo obiettivo è sempre stato, e sempre rimarrà, quello di offrire un cartellone denso, con spettacoli degni di attenzione e curiosità, con attori che lascino un segno sugli spettatori, con lavori che facciano pensare, ridere, piangere, sentire i brividi>>.
Non resta insomma che immergersi nel magico scenario delle Terme Stufe di Nerone per assistere agli appuntamenti di una rassegna teatrale sempre più parte del nostro quotidiano e del nostro suggestivo e sempre vivo contesto artistico.