“Hamlet Travestie”, tra John Poole, Antonio Petito e William Shakespeare, in scena al “Teatro Bellini” di Napoli

 

 

Amleto Barilotto è un giovane ragazzo napoletano, affranto ed annientato dal dolore, per la perdita di suo padre. Isolatosi dalla famiglia, o almeno da quel che resta di essa, affonda le unghie tra le pagine dell’omonimo shakesperiano. Intorno a se, dubbi e timori per la perdita di vitali braccia per Il sostentamento collettivo, spingono I familiari a mettere in scena, in forma domestica, il dramma, quello vero, per spingere Amleto, ad abbandonare quell’assurdo, per loro, ed inoperoso stato. “Hamlet Travestie”, in scena al “Teatro Bellini” di Napoli, nasce da una bizzarra ed elaborata fusione, l’ominima opera di John Poole, una riscrittura in forma di parodia dell”Amleto”, ed il “Don Fausto”, indimenticato lavoro di Antonio Petito. Emanuele Valenti e Gianni Vastarella fanno il resto, curando inoltre anche la regia, di questo frizzante e significativo incontro tra maestri, portato in scena dalla compagnia “Punta Corsara”. Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice e Gianni Vastarella, I protagonisti di questa “insolita” e verace, in quanto autentica e schietta, rappresentazione. La regia, di Valenti e Vastarella, vanno per l’appunto in quella direzione, Napoli, nella scenografia, nella coreografia, nella colonna sonora in ogni angolo di una messa in scena che fa sorridere ed anche un po riflettere. Velata escursione tra le vie dell’animo umano, condita di variopinto tono, di ricercata arte, di meritata approvazione.