Giovanni Meola, al Teatro Nuovo di Napoli, racconta Vincenzo Imperatore e le sue prove.

 

 

La storia di un ex manager bancario, disgustato dal sistema che l’ha visto vincente protagonista. La storia di un professionista, e della sua coscienza, tra successo e responsabilità. “Io so e ho le prove”, in scena al Teatro Nuovo di Napoli, è la storia di una conversione, di un “no” gridato in tempo, di un’immagine che andava perdendo colore, tra sfumature oscure e perpetuati inganni. Giovanni Meola, adatta per il teatro il successo letterario firmato da Vincenzo Imperatore. Adatta, dirige ed interpreta. In scena, insieme a lui, in tutto ciò che non è voce, Daniela Esposito, incantevole figura musicale, è dir poco.

Vincenzo Imperatore è stato, per più di vent’anni, nelle direzioni operative di alcuni tra i più prestigiosi istituti di credito italiani, prima e dopo la crisi economica. La sua testimonianza, nata dalla presa di coscienza che ha completamente capovolto il suo approccio al mondo bancario, svela i segreti, le strategie e le manipolazioni delle banche a danno dei tanti correntisti e risparmiatori nonché dei tanti piccoli e medi imprenditori che formavano e formano la spina dorsale dell’economia reale di questo paese”. Giovanni Meola ne ricostruisce la carriera, dagli esordi, dopo una tormentata adolescenza tra i vicoli di Napoli, al successo. Successo che arriva si, ma costa caro al protagonista. I dubbi, le incertezze, la coscienza. Imperatore va avanti, dritto per la sua strada, ma poi crolla, e si pente di ciò che rappresenta. Meola indaga e racconta, con il fare preciso ed artisticamente originale, di chi è a suo agio nel teatro d’inchiesta. Racconta, illumina, esalta il personaggio, mostrandolo invincibile o quasi. L’ascesa, il sangue freddo, il ciniscmo. E poi, la caduta, inesorabile. Fino alla resurrezione, umana, professionale, al fianco di chi non può più essere vittima del sistema, dei capitali. Voce e musica, suoni e racconto si alternano in un gradevole mix, che illumina ed istruisce. Fa riflettere e convince.