“Game Over” di Sergio Savastano e Federico Torre in scena al Teatro Elicantropo di Napoli

Una musica ipnotica, incessante, quasi pungente accompagna l’ingresso di un uomo in un innocuo ed anonimo appartamento. Frenetico il suo atteggiamento, infastidito, mentre fa il suo ingresso un secondo uomo, pacato, apparentemente tranquillo. Si conoscono i due, si studiano forse, di certo condividono l’attesa, in un luogo non precisato, per un motivo che ignorano. Sergio Savastano e Federico Torre, mettono in scena, al Teatro Elicantropo di Napoli, da autori, un testo raffinato, in bilico tra mente e corpo, assurdo e cruda realtà, esperimento teatrale e richiamo a chi ha fatto dell’attesa, dell’assurdo artisticamente parlando il proprio biglietto da visita. Due uomini, un lavoro da portare al termine, altri citati che richiamano alla mano oscura che tutto aggiusta in quelli che sono in grandi affari di stato. Il richiamo alla storia recente del nostro paese, ai casi di cronaca irrisolti perchè troppo assordante l’eco del complotto. Due uomini che cercano una risposta probabilmente, qualcosa che dica di se, di dove stanno andando, di cosa li ha portati li. Un luogo, una stanza, un appartamento, in attesa di qualcuno, ma di chi? Troppo facile citare Beckett. I due autori vanno oltre, l’attesa, vanno oltre il grottesco tema del qualcosa che mai ha luogo, ci giocano probabilmente, ed alla fine qualcosa arriva, qualcosa succede, qualcosa è successo, sfuggendo, forse, al vissuto dei protagonisti. C’è tensione, forse paura, forse sollievo. Savastano e Torre, si sfidano attraverso i due personaggi in scena a colpi di mente, tra ricordi volutamete celati ed immagini che riaffiorano. Qualcosa succede, qualcosa ha luogo, una resa dei conti forsi, o l’eterno sollievo da una condizione troppo dura da conservare, forse accenno allo sfinimento di chi cerca giustizia, o forse metafora di un gioco più grande, molto più grande di tutto e tutti. Un colpo, due colpi, o forse cento. I protagonisti si guardano negli occhi, forse cercando la fine, o forse soltanto per riflesso. Un gesto, poi un altro. La fine, di una storia, di quella storia, di una folle rincorsa verso l’attesa liberazione. Due uomini e la liberatoria certezza. Il teatro regna incontrastato in una storia fatta di tempo e sperimentazione. Sergio Savastano e Federico Torre, lanciano il sospetto, tramano l’esito, accompagnano verso la fine. Il teatro, l’assurdo, l’arte del saper rendere immagine uno stato dell’animo, un’idea, una riflessione. Il teatro, batte un gran colpo. Game Over