Elio Germano e Theo Teardo nel “Viaggio al termine della notte” di Cèline, al Teatro Bellini di Napoli
Dal buio della scena, un acuto, fatto di musica, irrompe e concentra su di se l’attenzione. E’ un grido, è un lampo, è il terrore neglio occhi di chi subisce, è il lamento di chi si interroga. Elio Germano, introduce, racconta, accompagna lo spettatore li , dove l’autore chiedeva
d’accompagnare. Racconta e si interroga. Si interroga ed illustra, grida, osserva, la tragedia dell’uomo, la guerra e le sue inutili facciate. Ad accompagnare l’attore, abile come sempre ad entare ed uscire dal personaggio, recitare e vivere, le intense composizioni di Theo Teardo, intense quanto il terrore che sembra inseguire i protagonisti del racconto. “Viaggio al termine della notte”, di Louis Ferdinand Cèline, andato in scena al “Teatro Bellini” di Napoli, in una versione estermamente rinnovata e carica di vibranti momenti di pura sperimentazione, ha chiesto ed ottenuto partecipazione, ed attenzione. L’uomo che si interroga di Cèline, chiede un attimo al pubblico, per tornare a vivere, chiede ed ottiene d’esser preso in considerazione. Ed allora racconta, senza fermarsi, è uno è due, è tanti personaggi in uno che si alternano nel rappresentarsi li, in mezzo alla guerra, all’odio tra gli uomini. Germano è uno, è tanti, sorretto dalle angoscianti, sonorità di Teardo, che portano in vita determinati stati d’animo. E poi gli archi, Elena De Stabile al violino, Ambra Chiara Michelangeli alla viola e Laura Bisceglie al violoncello, accompagnano, ricamano emotività, intorno a quel grido disperato, che caratterizza l’uomo. Sfiduciato, terrorizzato, umiliato, ferito nella propria dignità e nell’animo. Celine odia ogni cosa, ha fiducia in niente, il suo personaggio, è ormai calpestato dalla società, dai forti, dal mondo, dalla guerra. Germano e Teardo, riportano in vita, uomini e fatti, smarriti nella storia e nell’insensatezza della guerra. Uominie e storie, che ancora chiedono udienza alla società. Uomini e donne, figli di tormenti ma più cessati. Un viaggio, che è la vita, e non è niente. E’ realtà, e pura creatività. E’una domanda, per ora, senza degna risposta. “Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario: ecco la sua forza, va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose: è tutto inventato”. (Louis Ferdinand Cèline)