“Dolore sotto chiave /Pericolosamente”, al Teatro Piccolo Bellini dirige Francesco Saponaro
In scena al “Teatro Piccolo Bellini” di Napoli, una doppia rivisitazione di un ardito e visionario Eduardo. Francesco Saponaro, dirige Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano in “Dolore sotto chiave” e “Pericolosamente”, preceduti da un breve monologo tratto dalla novella “I pensionati della memoria” di Luigi Pirandello. In “Dolore sotto chiave”, si racconta della bizzarra vicenda di casa Capone, con una sorella morbosamente invadente, al punto da nascondere al proprio fratello, per paura che questi compia un folle gesto, la morte della propria moglie. Ciò che segue l’inaspettata scoperta, è un confronto spietato, tra azioni e presunte intenzioni, tra il reale ed il surreale, tra la vita, e la morte. In “Pericolosamente” invece, è una pistola la vera protagonista. Oggetto che da equilibrio, che solleva gli animi, che da pace. E’ già perchè Arturo è solito “mirare” al corpo della propria moglie e premere il grilletto quando questa si rifiuta di assecondare le sue richieste. Partito lo sparo, immaginando salva la vita, la povera donna grida al miracolo e si fa docile e mansueta. Francesco Saponaro esalta, in questa ennesima impeccabile prova artistica, il tentativo al limite del grottesco e del visionario di Eduardo di raccontare i vicoli oscuri dell’animo umano, attraverso due trame, tanto datate quanto profondamente attuali. In scena, Laudadio, Saltarelli e Schiano, si fanno maschere con abile maestria, uomini, donne , maschere, e viceversa. Saponaro intercetta i punti cruciali di ogni racconto, e li offre al pubblico, sotto forma d’immagine, di attimi di vita, di bizzarra quotidianità. Questo ciò che colpisce, che affascina di due meravigliosi atti unici, unici davvero, potrebbe dirsi, per tante e tante ragioni. Francesco Saponaro e Giovanni Merano, assistente alla regia, offrono un’intenso spunto, al pubblico, l’onore d’esserci ed il dovere di farsi testimoni.