Carrozzeria Orfeo, Animali da Bar, applausi, applausi, applausi al Teatro Bellini
Carrozzeria Orfeo mette in campo un’altra opera degna d’ogni considerazione. Il campo è quello teatrale chiaramente, e sempre chiaramente il testo, il nocciolo dell’opera è un incontro articolato tra donne e uomini, ironie ed umori, personaggi al limite del farsesco, inzuppati in un mare di vita e da questa scossi o segnati, marchiati insomma, come se non dovesse esserci altro di meglio, quando invece, poi.
La drammaturgia di Gabriele De Luca, la regia, di Alessandro Tedeschi, Gabriele di Luca e Massimiliano Setti. In scena, Beatrice Schiros, Alessandro Federico, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Federico Vanni, sono rispettivamente , Mirka, Milo Cerruti, Colpo di Frusta, Sciacallo e Swarovsky, la voce fuori campo è quella di Alessandro Haber. “Animali da bar”, in scena in questi giorni al Teatro Bellini di Napoli, è un immensa tavolozza di personaggi, immensa per quanto variegati, per le tonalità, per gli occhi, per la sconcertante a tratti ironia, per la tristezza, per tante di quelle cose, che nemmeno vi basterà guardarlo una sola volta, probabilmente.
In scena i caratteri delle donne e degli uomini, le maschere, le voci, i rancori ed i sogni, e la rabbia e le speranze ballano tra loro, si mescolano ed emergono a turno, senza perdersi ne confondersi tra loro, in modo da non poterli percepirli. Il fondo comico, il veleno, dei dialoghi e dei momenti più intensi rende interessante ad ogni tratto e mai banale la messa in scena, tra malinconici momenti e scatti di comicità. “Animali da bar”, convince, quasi affascina per quanto apparentemente semplice ma profondamente complicato. Il teatro declinato in una delle sue innumerevoli visioni, versioni, o come si vuol dire. Assolutamente impeccabile.