“Carmen” di Enzo Moscato, diretto da Mario Martone, in scena al “Teatro Bellini” di Napoli
AL via da Padova, lo scorso 30 marzo 2016, la nuova tournée italiana dello spettacolo “Carmen” di Enzo Moscato, con l’adattamento e la regia di Mario Martone e la direzione musicale di Mario Tronco., fa tappa al “Teatro Bellini” di Napoli, dal 12 al 24 Aprile. Interpreti principali Iaia Forte (nel ruolo di Carmen) e Roberto De Francesco (nel ruolo di Cose’). Con loro in scena: Ernesto Mahieux, Giovanni Ludeno, Anna Redi, Francesco Di Leva, Houcine Ataa, Raul Scebba, Viviana Cangiano, Kyung Mi Lee.
L’arrangiamento musicale è di Mario Tronco e Leandro Piccioni, le musiche sono ispirate alla “Carmen” di Georges Bizet, con l’esecuzione dal vivo dell’Orchestra di Piazza Vittorio: con Emanuele Bultrini, Peppe D’Argenzio, Matteo Di Francesco, Kyung Mi Lee, Omar Lopez, Pino Pecorelli, Andrea Pesce, Pap Yeri Samb, Raul Scebba, Marian Serban, Ion Stanescu.
Le scene sono di Sergio Tramonti, i costumi di Ursula Patzak, le luci di Pasquale Mari e il suono a cura di Hubert Westkemper, team di affiatati artisti che da tempo affianca Martone nei suoi lavori. Le coreografie sono curate da Anna Redi; Raffaele Di Florio è l’aiuto regista e Sandra Müller l’assistente scenografa.
Lo spettacolo che ha debuttato in prima assoluta al Teatro Carignano di Torino il 24 febbraio 2015, è prodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
“Quando ho pensato di dare vita con l’Orchestra di Piazza Vittorio a una Carmen napoletana – racconta Mario Martone – secondo i modelli del teatro musicale popolare che vanno da Raffaele Viviani alla sceneggiata, ho proposto a Enzo Moscato di scriverne il testo, chiedendogli un copione in cui ci fossero dialoghi e personaggi ispirati alla tradizione, ma guardando alla novella di Mérimée oltre che all’opera di Bizet. Quel che mi ha sempre affascinato della novella – continua – è il fatto che la vicenda è rievocata: Mérimée immagina che Don José gliela racconti in prigione,
la sera prima di morire impiccato. Enzo Moscato – spiega il regista – ha colto al volo questa indicazione e ha scritto un testo che si muove su due piani, quello del racconto al presente e quello passato dell’azione rievocata. Ne è nato lo spettacolo che vedrete – conclude – in cui procedono di pari passo le parole di Mérimée e dei librettisti Meilhac e Halévy completamente reinventate da Moscato e la musica di Bizet trasfigurata da Mario Tronco con Leandro Piccioni e l’Orchestra di Piazza Vittorio.