Carmen Consoli e Marina Rei infiammano Palazzo Reale per il Noisy Naples Fest
Quello che ci si aspettava, quello che il grande pubblico accorso presso il Giardino Romantico di Palazzo Reale si aspettava. Qualche ora di ottima musica, dolci melodie, parole struggenti e quella vena di rock, di energia graffiante che mai, in certi contesti stona.
La cornice è di quelle davvero suggestive, un angolo di storia della Napoli raccontata dai libri di storia che di colpo si trasforma nell’anticamera della buona musica. Un piccolo salotto naturale, l’idea potrebbe essere quella. Un luogo informale, nulla di preconfezionato. Il cuore della città, il pubblico accorso numeroso e due grandi artiste pronte ad infiammare, nel vero senso della parola una gradevole serata napoletana. Primi battiti di quel Noisy Naples Fest, ormai appuntamento immancabile nel contesto partenopeo.
Prima Carmen Consoli e la sua chitarra. Parole, musica, ormai entrate nella storia della musica nostrana, pezzi di storia, potrebbero definirsi, pezzi di vita che ritornano ad emozionare. Poi l’ingresso dell’altra faccia di questa spettacolare serata, Marina Rei, alla batteria, cosi come dice la sua di storia. Le due, uniche protagoniste sul palco del Giardino Romantico napoletano raccontano a suon di note e parole trent’anni di legame, trent’anni d’amicizia.
Immancabile il parallelo della catenese Consoli con la città partenopea, un momento sentito, parole che arrivano da lontano, sentimenti che inspiegabili si accomunano. Le due artiste si fondono in un’unica anima, in un’unica voce. I pezzi della Rei, cantati in due, ” Al di lá di questi anni” e ” I miei complimenti”, i pezzi della cantantessa Consoli, momenti di forte emozione, come sempre nel corso dei suoi live.
Trent’anni di musica per lei, trent’anni di musica per Carmen Consoli, la bambina che da grande voleva fare la rockstar, che ha ancora tanto da raccontare, e che in una serata a Napoli, complice l’amica Marina Rei ha regalato musica e forti vibrazioni a un pubblico che realisticamente parlando non aspettava altro.