“Battlefield”, del Maestro Peter Brook, in scena al Teatro Bellini di Napoli

 


Dal testo teatrale di Jean-Claude Carrière, un affresco, concentrato, quasi istanteneo, adattato e diretto dal Maestro Peter Brook insieme a Marie-Hèléne Estienne, tratto dal Mahabharata, opera fondamentale della letteratura induista. “Battlefield”, in scena al Teatro Bellini di Napoli, con protagonisti Karen Aldridge, Edwin Lee Gibson, Jared McNeill, Larry Yando, è un intenso ed emozionante viaggio nelle vicende del giovane Re Yudishtra, all’indomani della grande guerrà tra le varie fazioni della famiglia Bharata. I cinque fratelli Pandava da una parte, i cento figli dei Re, cieco, Dritarashtra. Il viaggio interiore di quest’ultimo, alla ricerca della saggezza, delle verità, di una nuova vita, lontano da tutto ciò che negli anni ha intaccato il suo animo. Il giovane Yudishtira, i dubbi sul futuro da regnante, gli orrori della guerra , la tragedia della sua famiglia dilaniata dall’ambizione e dalla barbaria ed il rispetto, profondo, per le proprie radici, sua madre, la sua storia, ed il vecchio Re, suo zio, al quale chiede, invano di continuare a regnare, sentendosi poco degno a ricoprire tale incarico. Peter Brook, attraversa la storia con lo sguardo di chi è capace di stupire anche presentando una versione ridotta dall’opera portata in scena e caratterizzandola per l’incredibile durata (nove ore), circa trent’anni fa. I dialoghi, le storie, le visioni dei protagonisti, si fondono con l’estenuante ricerca degli stessi, di una qualche verità, che dia senso alla propria esistenza, ai propri giorni, alla propria missione. Epica, mitologia, e cultura di luoghi lontani, raccontano di giorni smarriti nel tempo, di lotte e di amori, di favole e di grandi imprese. Le immagni, le allegorie, viaggi meravigliosi verso racconti dall’inaspettata morale. Brook, concentra il tutto, in poco più di un ora di assoluto teatro, con uno sguardo alle più classiche messe in scena, e l’altro al futuro di un’arte, immortale, e magica.