Al via la nuova stagione del Teatro Bellini di Napoli, tra Moscato, Ruccello, e la città.
Uno sguardo sulla città, tra le viscere dei suoi giorni, tra le storie ignorate o mal raccontate. Un omaggio ad Annibale Ruccello, incontrarsi, di nuovo, nei tratti di un suo tipico personaggio. Una delle sue donne, vive, passionali, combattute, forse, mai davvero felici. “Bordello di mare con città”, di Enzo Moscato, è tante cose, è un’immagine forte, un grido di dolore, il ricordo di qualcosa, che poteva esser altro. Al testo di Moscato, alla sua prima nazionale assoluta, diretto da Carlo Cerciello, il compito di inaugurare la nuova stagione del “Teatro Bellini”. In scena fino al prosismo 6 novembre, con protagonisti in scena Fulvia Carotenuto, Cristina Donadio, Ivana Maione, Sefora Russo, Lello Serao, Imma Villa e lo stesso Moscato, lo spettacolo indaga tra le vicende di un ex bordello, da qualche anno “teatro” di presunte guarigioni, ad opera di una donna, precedentemente “accompagnatrice” di uomini, ed ora santa, vera, o ipotetica. Questo il pretesto per un’indagine della curia, ma niente, lascerà immaginare la vera anima della protagonista, la decadenza ignobile di quei luoghi, il terrore, della follia. La regia di Carlo Cerciello, complessa ed efficace, accarezza più generi, tra pura ed autentica recitazione a sfumature di musical, liberando lo spettatore da un’apparente rigidità iniziale. Man mano che il testo avanza, ogni aspetto fiorisce, esplode, tra cambi di scena e rapidi sguardi. Il finale, atroce, è il culminare vittorioso, di un’opera d’altri tempi. Sguardo su una città ed una drammaturgia, da molto assenti. Ricordo di un amico, memoria di una stagione, di un teatro, di un’idea.