“629 – Uomini in gabbia” in scena alle Catacombe di San Gennaro da il via alla stagione tratrale del Nuovo Teatro Sanità
Anteprima di stagione del Nuovo Teatro Sanità, domenica 22 settembre ore 18.00, presso la Basilica di San Gennaro Extra Moenia. In in scena “629 – Uomini in gabbia”, progetto di Mario Gelardi, reduce dal successo al Napoli Teatro Festival Italia e a Materadio 2019, la festa di Rai Radio 3 a Matera. In scena l’epopea moderna dei rifugiati: lo spettacolo nasce mettendo insieme autori provenienti da tre diversi paesi — Spagna, Grecia e Italia —, che hanno deciso di affrontare insieme un viaggio verso la diversità, attraversando il clima di odio violento cui è approdata l’Europa. Al centro della scena una grande gabbia, all’interno della quale sarà ospitato anche il pubblico, per condividere con gli attori una compartecipazione reale allo stato d’animo di chi ha attraversato il mare per avere salva la vita. Info e prenotazioni al 3396666426 oppure all’indirizzo e-mail info@nuovoteatrosanita.it. Costo del biglietto intero 15 euro. Prenotazione obbligatoria.
Domenica 10 giugno 2018, il governo italiano non ha concesso alla nave Aquarius della flotta della Ong Medici Senza Frontiere di fare ingresso in un porto italiano. A bordo si trovavano 629 migranti, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinte. In quel momento, 629 erano anche i deputati della Repubblica Italiana: una strana coincidenza numerica, tra uomini che decidono e uomini che non hanno alcun diritto, è alla base di questo progetto. Sono due le suggestioni che guidano lo spettacolo. La prima è ispirata a “The Brig”, messo in scena dal Living Theatre — che si rifà al teatro della crudeltà di Antonin Artaud —, in cui gli attori erano rinchiusi in una gabbia, per rappresentare le brutali condizioni nelle prigioni-vascello dei marines. In quel caso, il teatro divenne un gesto politico: si voleva esorcizzare la violenza reale per mezzo della violenza teatrale. Altre gabbie, solo pochi mesi fa, erano al confine tra l’America e il Messico. Enormi gabbie in cui donne, bambini e uomini, divisi gli uni dagli altri, vivevano in attesa di sapere se potevano superare il confine tra i due Stati.
Questa nuova edizione dello spettacolo avrà luogo all’interno della Basilica di San Gennaro Extra Moenia, a cui gli spettatori accederanno passando attraverso le Catacombe di San Gennaro, nel cuore della collina di Capodimonte. La discesa permetterà al pubblico di scoprire alcune storie legate ad una terra che da secoli ha fatto dell’accoglienza un mantra e dell’integrazione un imperativo categorico. Si intrecciano in questi luoghi le storie di QuodVultdeus, Vescovo di Cartagine, e di San Gaudioso, stranieri accolti in una terra che li ha protetti anche da morti; e ancora, l’immagine più antica di San Gennaro, la tomba dell’africano Procolo: questo luogo sacro è da sempre teatro di incontri di culture e tradizioni differenti.
«Immagino per il mio spettacolo una leggera ma grande gabbia — racconta Gelardi —, in cui richiudere il pubblico. Gli attori-rifugiati saranno alcuni dentro, altri fuori. Vorrei che questo spettacolo realizzasse la compartecipazione di uno stato d’animo, di una condizione umana, eliminando la distanza e lavorando sulla condivisione di uno spazio comune. L’idea è quella di dar vita a un’esperienza, in cui le gabbie teatrali possano sgretolare, almeno nel tempo della rappresentazione, quelle mentali».
Costo del biglietto: 15 euro
Info e prenotazioni:
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3396666426
Programmazione:
domenica 22 settembre, ore 18.00
Catacombe di Napoli
Via Capodimonte 13 – 80136 Napoli